Come Ulisse...

"[...] il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato. Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici [...] Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: « [...] Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo... (dalla liturgia del giorno, Es 32, 7-14)

 

"[...] il mio episodio preferito era quello di Calipso che viveva in un'isola bellissima di palme e di frutta. Ulisse vuole tornare ad Itaca, ma Calipso lo trattiene nella sua isola incantata. Ulisse sta lì, in riva al mare, a piangere ricordando sua moglie. Il suo cuore non è lì, anche se quell'isola è un paradiso. Calipso è una dea e gli promette l'immortalità se rimarrà lì con lei. Ulisse risponde che lui non vuole l'immortalità, ma ritornare da sua moglie.

A me è successo lo stesso ...

Il mio cuore cercava di ringiovanire. Questo accade quando uno si innamora: sente tutto, possiede tutta la vita. Fuggivo dalla fatica della vita quotidiana. E ho trovato un'isola dove dimenticare il mio passato. Ma il mare, il mare - come per Ulisse - ci sarebbe stato sempre a ricordarmelo [...]

Spesso ci tuffiamo nelle novità come fosse la soluzione o un rimedio, come se la vita che sentiamo palpitare di nuovo dentro di noi ci facesse provare l'ebrezza dell'immortalità, ma non è di sentirci immortali che abbiamo bisogno. ABBIAMO BISOGNO DI AMARE.

Lei aveva smesso di essere quel mistero di mare, vento e fuoco - ci si abitua a tutto - e l'amore si era spento. Io davo la colpa a lei e la colpa era mia. Non poteva essere suo il mio amore, se io l'avevo consegnato ad un'altra [...]

Non mi sono più preso cura del mistero che avevo visto nei suoi occhi ... E si è spento. Tra marito e moglie accade così. L'altro diventa lo specchio di tutto ciò che non ci piace di noi stessi: così lei è diventata tutte le mie ombre, le mie bugie, i miei sotterfugi e soprattutto la mia pretesa di essere amato come volevo io, invece, di crescere nell'amarla.

( liberamente tratto da "Cose che nessuno sa" di Alessadro D'Avenia)

 

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