Ricky l'equilibrista

"[...] Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. [...] Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 

Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete [...]" (dalla liturgia del giorno Gv. 7, 1-2. 10. 25-30)

 

"Mi presento, io sono Ricky. E faccio l’equilibrista. Lo faccio da quando mi ricordo. Molti lo fanno senza rete e lo fanno da sempre più in alto, come se il coraggio si misurasse in metri. È quello che crede il pubblico, sospeso lassù, insieme a te, tra l’ammirazione e la paura, tra la voglia di vederti arrivare dall’altra parte e quella più inconfessabile di vederti cadere, per dire agli altri "io c’ero quel giorno". No, il coraggio è qualcosa di diverso dalla distanza che ti separa dalla terra. Finché sei lassù, non ti può succedere nulla. È quando scendi che ci vuole coraggio. Quando sei come tutti gli altri e non c’è una legge che può dirti quello che devi fare. Neanche quella di gravità, che è l’unica che importa quando cammini in aria. Io sono Ricky e faccio l’equilibrista. E la cosa più difficile non è farlo senza rete. Ma senza filo". ( tratto da Train Dog)

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